Definizione del problema secondo la paziente
G. chiede una consulenza psicologica lamentando una forte ansia e un umore molto triste, caratterizzante la maggior parte delle sue giornate e associato alla seguente sintomatologia: difficoltà a dormire, pianto frequente, difficoltà a concentrarsi, a provare piacere e a far fronte ai suoi impegni (preparazione degli esami universitari). Mi riferisce di trovarsi in questo stato da circa un anno e mezzo, anche se in maniera saltuaria, avendo tratto giovamento dalla terapia farmacologica. I motivi più associati all’insorgenza della tristezza sono:
· L’Università: la paziente non accetta di aver avuto problemi e rallentamenti nella preparazione degli esami; è una persona molto performante e le difficoltà incontrate le vive come un fallimento dell’intero progetto di studio e con l’aspettativa di non aver costruito buone possibilità per la futura vita lavorativa.
A |
B |
C |
Si avvicina la data di un esame e non ha studiato abbastanza |
Sono molto indietro con la preparazione, dovrei stare ore a memorizzare una grande quantità di dati, non so se posso farcela. Se rinuncio a dare l’esame non riuscirò a laurearmi presto e la mia vita continuerà ad essere senza stimoli. |
Ansia |
A1 |
Non ho voglia di studiare ed è l’unica cosa che dovrei fare veramente!!Ma è sabato e tutte le persone escono, non è giusto che io sia sempre chiusa in casa! |
Rabbia, va a giocare con il nipotino. |
Esce e non darà l’esame |
Mi sento una perfetta incapace , non sono stata in grado di preparare neppure un esame né di decidere se lasciare o no l’università.. Vorrei scomparire. Alla fine mi daranno la laurea per anzianità, per lasciare uno tra i già carenti spazi a studenti più giovani |
Tristezza
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· La sua vita sociale: la paziente lamenta ha un forte senso di solitudine, connesso alla sua incapacità a gestire i rapporti di amicizia. Nelle situazioni sociali che vive tende a mostrarsi eccessivamente timida e introversa, non riesce a esprimere preferenze o a fare proposte, si sente prigioniera dell’immagine di ragazza buona e timida che ha sempre mostrato agli altri.
A |
B |
C |
Decisione su cosa fare durante la serata |
Mi sono disabituata a uscire.. e se ora mi chiedono cosa fare questa sera? Io vorrei andare a vedere il nuovo film della Disney al cinema. Ma come faccio a proporlo? Posso apparire come un’inetta, una che non sa vivere, un’immatura! |
Timore del giudizio, Evita di fare proposte |
A1 |
Non riesco mai a esprimere preferenze, sono un’ incapace, un soprammobile che si accontenta di tutto. Mi sento carica di vitalità ma non riesco a far altro che apparire come una passiva.
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Tristezza, pianto |
L’ansia emerge nella forma di un timore di giudizio delle persone: la paziente teme che i suoi conoscenti possano giudicarla male per il suo rendimento universitario (è sempre chiusa in casa ma non dà neanche un esame) o possano criticarla per il suo carattere (è zitta e buona, è un soprammobile, a lei sta bene tutto, ci sei anche tu, non me ne ero accorta!). A questo aspetto si accompagna un timore di poter deludere gli altri o che gli altri possano approfittarsi di lei; per verificare questa ipotesi la paziente tende a mostrare un atteggiamento molto compiacente e disponibile con gli altri e a riflettere continuamente sulle loro reazioni in maniera del tutto egocentrica (“ tizio mi ha ringraziato in maniera molto frettolosa, non meritava i miei appunti”) e a sperimentare dei profondi moti di rabbia; chiede inoltre rassicurazioni sul suo comportamento alla madre e alla sorella e tende ad evitare di uscire troppo per non esporsi al timore di apparire impacciata e incapace di sostenere la vita sociale.
A |
B |
C |
Rimpatriata con le amiche |
Mi hanno torturata con i loro stupidi problemi sentimentali, stanno sempre a parlare delle solite sciocchezze, tanto G. è la valvola di sfogo per tutti! Ogni volta è sempre la stessa storia, bisogna fare a gara per poter parlare e quando arriva il mio turno mi concedono due minuti!! |
Rabbia |
A1 |
A nessuno importa sapere come sto, come vanno le mie cose, se sono felice o no! |
tristezza |