Disturbo da Alimentazione Incontrollata e abbuffate
L’abbuffata oggettiva (Fairburn e Wilson, 1993) si differenzia da altre forme di alimentazione eccessiva come per es. “l’abbuffata soggettiva” per la quantità di cibo assunta che non è oggettivamente elevata e “l’alimentazione eccessiva” per l’assenza della perdita di controllo.
Quest’ultima è definita “oggettiva” se la quantità di cibo assunta è elevata, “soggettiva” se è scarsa (Fairburn e Wilson, 1993). Queste modalità di alimentazione eccessiva non si escludono reciprocamente, infatti, numerosi studi indicano che i soggetti con BED possono avere abbuffate oggettive e soggettive, come anche episodi di iperfagia oggettiva e soggettiva (Fairburn e Wilson, 1993). Per la diagnosi di BED è però necessaria la presenza di abbuffate oggettive.
La diagnosi di BED così descritta (Tab.1), differisce da quella adottata nella BN dove invece è richiesto un numero minimo di due episodi di abbuffate la settimana spesso seguite da ricorrenti ed inappropriati comportamenti di compenso (Garner e Dalle Grave, 1999).
Alcuni studi eseguiti in soggetti con DAI hanno dimostrato come le abbuffate non sono circoscritte a un limitato periodo di tempo, ma spesso continuano nell’arco dell’intera giornata (Marcus et.al, 1992). Date le difficoltà potenziali nel ricordo e nella demarcazione dei singoli episodi, Rossiter et al. (1992), per la valutazione diagnostica, suggeriscono di focalizzare l’attenzione sul numero di “giorni bulimici”, piuttosto che sul numero delle abbuffate. Altri studi hanno dimostrato che i pazienti con DAI hanno un’incapacità generale di regolare la loro alimentazione sia durante sia al di fuori delle abbuffate, inoltre mangiano di più durante i pasti rispetto ai soggetti di pari peso corporeo che non compiono abbuffate (Guss et al., 1994; Yanovski et al., 1992). Infine, la durata dei pasti dei soggetti obesi con DAI, sembra sia significativamente maggiore di quella degli obesi senza questo disturbo (Goldfein et al., 1993).
In sintesi i soggetti con DAI, rispetto ai soggetti in sovrappeso od obesi senza questo disturbo, mostrano un’alimentazione caotica con un elevato introito di cibo sia durante che fuori i pasti.