Conclusioni
Negli ultimi anni lo studio del comportamento alimentare ha costituito un argomento di forte attrazione dell’interesse psicologico e scientifico e ciò lo testimoniano i diversi lavori e le diverse teorie nate con lo scopo di poter far luce al variegato mondo dei disturbi alimentari dove l’anoressia nervosa ha da sempre rappresentato nel pensiero comune una sorta di “prototipo” dei DCA in quanto, più facilmente riconoscibile rispetto alla bulimia nervosa, spesso mascherata da un normopeso, e considerata da sempre la forma più grave dei disturbi del comportamento alimentare (Faccio, 1999).
Dal mio punto di vista, i DCA hanno da sempre destato in me un forte interesse professionale avendo avuto la fortuna di poterli osservare da vicino lavorando per diversi anni nell’Unità Operativa Semplice dei Disturbi Alimentari della ASL RME.
In quegli anni ho avuto modo di poter osservare le diverse sfaccettature dell’anoressia nervosa spesso in comorbilità con un disturbo di personalità che ne caratterizzava l’andamento terapeutico. Ho potuto constatare inoltre che, a mio avviso, un punto di forza per “sconfiggere” il disturbo, oltre che naturalmente la motivazione ed una buona alleanza terapeutica con il paziente, è rappresentato anche da un armonico lavoro tra le varie figure professionali.
Il presente lavoro vuole dunque rappresentare una rassegna delle ultime “scoperte” scientifiche nel panorama dei DCA analizzate soprattutto da un punto di vista cognitivo-comportamentale, rappresentando non un punto di arrivo ma un punto di partenza per successive ricerche sull’argomento.
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Autore: Nunzia Brusca
Psicologa, Psicoterapeuta
Specializzata a Roma, training Prof. Francesco Mancini SPC
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