Aspetti cognitivi dell’assertività
Alcune modalità di interpretazione della realtà (schemi cognitivi) ostacolano il comportamento assertivo, favorendo l’emergere di comportamenti aggressivi o passivi ad esempio:
§ “la miglior difesa è l’attacco”
§ “solo mostrandosi forti si può vincere”
§ “devi mostrarti forte altrimenti gli altri se ne approfittano”
§ “chi fa da se fa per tre”
§ “le mie opinioni non contano”
§ “non serve a niente che io parli, non mi ascolta nessuno”
§ “devo essere assolutamente perfetto”
§ “gli altri sono più bravi di me”
§ “tanto cosa serve…”
Esperienze del passato immagine di sé:
come si percepisce
come si desidera
immagine dell’azienda,
del reparto, della loro CONVINZIONI percezione ed esperienza della
missione e dei loro prodotti OPINIONI realtà, vere o distorte
spinte ed impulsi bisogni dell’ego
interiori
Reazioni alle situazioni di conflitto
CONDIZIONAMENTI CONDIZIONAMENTI
Interpretazioni regole familiari
morale rigidissima sentenze personali
obblighi abitudini
atteggiamenti pregiudizi
bisogno di rispetto sociale bisogno di approvazione
COMPORTAMENTI
attacco rinuncia problem solving arrendevolezza sottomissione fuga
Fig.4. I fattori del comportamento umano (da A.Sartain & A.W. Baker 1978).
Al contrario vi sono idee che stimolano un comportamento assertivo:
§ “posso cambiare”
§ “sono responsabile di quello che mi succede”
§ “posso prendere decisioni per me importanti per raggiungere ciò che desidero”
§ “sbagliando si impara”.
Il comportamento, le elaborazioni cognitive e le reazioni fisiologiche ed emotive, sono interdipendenti e si influenzano reciprocamente. Sviluppare un comportamento assertivo, quindi, non vuol dire esclusivamente padroneggiare le abilità sociali verbali e non verbali, ma vuol dire “pensare” assertivamente.
Pertanto le modalità con cui interagiamo sono determinate dal nostro modo di interpretare la realtà, il nostro modo di pensare, le nostre opinioni ed idee, gli atteggiamenti e le aspettative verso noi stessi e gli altri, influenzano il nostro modo di agire e di interagire (vedi figura 4).