I deliri inquadrati attraverso il paradigma cognitivo ABC
Il modello ABC offre un quadro di riferimento utile per comprendere l’esperienza del delirio, fornendo una cornice teorica adeguata ed offrendo preziose indicazioni per l’approccio terapeutico.
All’interno dell’analisi ABC i deliri sono dello B, ovvero delle interpretazioni (deliranti) di un evento (A) che possono essere o non essere associate ad un disagio (C). “ Ad un livello immediato, illustrare in questo modo l’esperienza delirante assicura che venga prestata attenzione agli eventi ambientali e personali (A), chiarisce che il delirio è una delle interpretazioni possibili degli eventi, e rileva se il delirio costituisce un problema per il cliente (per esempio crea disagio e sofferenza). Oltre ai vantaggi citati sopra, la prospettiva ABC ai deliri (…) chiarisce che il delirio contiene sempre un’inferenza esplicita, ma che le valutazioni sono generalmente implicite e devono essere estratte attraverso le concatenazioni di pensieri. Ciò significa che, nella maggioranza dei casi, i terapeuti cognitivi devono usare le concatenazioni di pensieri per andare al di là dell’interpretazione delirante e scoprire le valutazioni critiche. Le conseguenze emotive e comportamentali potranno essere pienamente comprese solo quando sia il pensiero deduttivo (delirante) sia quello valutativo saranno evidenti.” (Chadwick e Birchwood, 1996; pag. 30) Un punto fondamentale per la comprensione del modello cognitivo è che quando le persone sono emotivamente turbate è sempre coinvolto un pensiero sia di tipo valutativo sia di tipo inferenziale e questo perché le inferenze derivano dalle valutazioni: così, ad esempio, se una persona ha una persistente tendenza a percepire se stessa come un completo fallimento (autovalutazione negativa), allora abitualmente formulerà ipotesi negative sul presente e/o sul futuro (inferirà cioè che un lavoro andrà male, che sarà giudicata negativamente dagli altri, che fallirà, ecc).
Ne deriva che gli obiettivi del trattamento psicoterapico sono indebolire il delirio e indebolire le valutazioni negative (sul sé e sugli altri) ad esso associate.
Qui di seguito sono riportate le principali tipologie di delirio, concettualizzate in base al modello ABC:
Deliri |
Antefatto |
Credenza |
Conseguenza |
Lettura del pensiero |
Il cliente non riesce a trovare una parola e il terapeuta gliela suggerisce |
Lui mi legge nel pensiero, l’ho scoperto, lo sapevo |
Esaltato, impulso a dirlo alle persone |
Delirio paranoide |
Suono di clacson per strada |
Sono venuti a prendermi per uccidermi |
Paura, scappa dall’appartamento |
Trasmissione del pensiero |
Il cliente sta facendo spese, sente una persona dire quello che lui stava pensando |
I miei pensieri vengono trasmessi agli altri |
Panico, fuga |
Pensiero intrusivo |
Il cliente ha un’improvvisa intrusione di un pensiero |
Non è il mio, qualcuno me lo ha messo in testa con una macchina speciale |
Spaventato,esposto, necessità di nascondersi |
Delirio di grandezza |
La regina dice per televisione che ama tutti i suoi figli |
Intende me,mi ama, sono sua figlia |
Esaltazione |
Delirio somatico |
Debolezza |
Ho l’AIDS, morirò |
Terrore, immobilizzato
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Fig. 2: Analisi cognitiva ABC dei deliri – adattato da Chadwick e Birchwood, 1996, pag. 31